BANCO DI SARDEGNA
1 MARCHI e restyling nel tempo
Le origini dell’istituto di credito di diritto pubblico risalgono agli antichi “Monti frumentari” del Settecento sabaudo evolutisi con vari passaggi, sempre legati al rapporto creditizio con l’agricoltura, nell’odierno “Banco di Sardegna” che venne creato nel 1955 con sede a Cagliari. Il primo marchio fu disegnato nel 1978 da Giovanni Pintori, uomo di punta della grafica Olivetti. Le due iniziali “B” e “S” appaiono sovrapposte ma interdipendenti e ruotano attorno ad un perno che è il centro ottico dell’immagine.
Nel 1986 il “Banco di Sardegna” ha adottato un nuovo marchio che non ha nessun riferimento con il precedente ma che si è rifatto ad un antico strumento di terracotta utilizzato in epoca nuragica per decorare e “marchiare” il pane: la pintadera. Con questo stampo si decoravano come arcaici timbri il pane e le focacce, all’epoca merce di scambio. La rivisitazione della pintadera vuole, da un lato, ricollegarsi alle remote e più autentiche tradizioni della Sardegna e, dall’altro, richiamarsi alle origini del Banco che risalgono ai già menzionati “Monti frumentari” sorti dal 1624 per volontà di Filippo IV, re di Spagna, con il compito di esercitare il credito agrario in natura.
La pintadera usata per ridisegnare il marchio della banca è la più celebre della Sardegna nuragica, rinvenuta nello strato profondo del Nuraghe Santu Antine di Torralba (Sassari). É formata da cinque gruppi di angoli inscritti l’uno nell’altro, divisi da cinque dorsali decorate da grossi punti che si dipartono da un cerchio concentrico ad un foro praticato nella presa. L’intervento grafico di Maurizio di Robilant ha essenzializzato i tratti eliminando i punti decorativi. Esistono diversi abbinamenti tra il segno grafico e il logotipo che è composto col carattere Fenice.