Nel 1946 Pietro Ferrero fondò ad Alba (Cuneo) una fabbrica dolciaria che, all’epoca, era poco più grande di un laboratorio di pasticceria.

Sul primo prodotto a crema solida con nocciole, il Giandujot, apparve il marchio che raffigurava un sorridente Gianduja (cfr. Caffarel), la tipica maschera piemontese, con due bambini e la scritta calligrafica che derivava dalla tipica firma dei Ferrero. L’immagine popolare si proponeva come un invito all’ottimismo in un’Italia che stava superando i traumi della guerra e si avviava verso i miracoli della ricostruzione.

Negli anni Cinquanta la pasta alle nocciole Giandujot non era più il prodotto trainante che la Ferrero offriva; per contrassegnare i nuovi prodotti con il solo nome dell’azienda, nel 1954, il marchio con Gianduja lasciò il posto ad un altro più sintetico e moderno in cui la scritta calligrafica viveva sotto lo svolazzo della lettera “f” e con la corona stilizzata, riferimento ad Alba, la città dalle cento torri.

Nel 1964, in pieno boom economico ed in occasione della presentazione della Nutella, venne introdotto un nuovo marchio con aspetto imponente, senza la denominazione della città d’origine e con caratteri maiuscoli. Con questo marchio hanno raggiunto la notorietà tanti prodotti dolciari di largo consumo.