Azienda fondata nel 1875 da Francesco Cirio a Torino; occupa un posto di rilievo nella storia dell’industria conserviera italiana ed internazionale. Nel 1857 il fondatore, all’età di 20 anni, ebbe la felice intuizione di adottare la nascente tecnologia dell’appertizzazione, cioè la procedura inventata nel 1802 dal pasticciere francese Nicolas Appert per la conservazione degli alimenti, allo scopo di superare i problemi di deperibilità dei prodotti freschi e di prolungarne la disponibilità durante tutto l’anno. Quando nel 1867 apparve la banda stagnata, il giovane Cirio presentò ufficialmente all’Esposizione Universale di Parigi, considerata allora la vetrina del progresso industriale, il suo metodo di conservazione in barattolo; in particolare, iniziò ad inscatolare i piselli per poi proseguire con i pomodori pelati, divenuti una specialità dell’export italiano. Con l’Unità d’Italia iniziò ad aprire stabilimenti conservieri anche nel Mezzogiorno, cui il nome Cirio rimarrà indissolubilmente legato. Infatti, dopo la morte del fondatore, la sede della società venne trasferita da Torino a San Giovanni a Teduccio, periferia di Napoli, dove rimase fino alla fine degli anni Ottanta. La denominazione “Cirio S.p.A.” è stata adottata nel 1993 in seguito alla scissione della “SME Società Meridionale Finanziaria”, società facente parte del gruppo IRI, nell’ambito del programma di privatizzazione delle imprese a partecipazione statale.
Sulle prime carte intestate appariva il marchio, tipico dell’epoca, composto da un insieme di prodotti alimentari con cornici e ghirigori. Poi, nel 1906, un marchio circolare con un cavallo all’interno di una stella rossa raggiante e la dicitura ufficiale “Società generale delle conserve alimentari Cirio”.
Successivamente, in assenza di regole grafiche vincolanti, ci fu una progressiva scomparsa degli elementi distintivi: prima la denominazione disposta a cerchio, poi il cavallo ed infine la stella.
Nel 1952 il ruolo di segno distintivo fu attribuito al solo logotipo con caratteri graziati.
Nel 1970 Gio Rossi progettò un nuovo marchio con un carattere bastone inserito in una cornice verde; fu sottoposto nel 1985, dallo stesso autore, ad un leggero restyling: un nuovo carattere graziato e lo slogan “come natura crea”, la migliore sintesi della competenza nella trasformazione e conservazione dei prodotti della natura.
Nel 1991 fu realizzato da Area Strategic un marchio della finanziaria del gruppo agroalimentare “Cragnotti & Partners”: il segno grafico voleva riferirsi alle iniziali C e P della denominazione; quando Cirio fu acquisita dal gruppo il logogramma divenne il marchio del gruppo.
Nel 2010 Carré Noir elabora il restyling del marchio con la essenzializzazione della cornice, con la trasformazione in negativo del logotipo e con la rivisitazione del lettering graziato; per evidenziare tale forma vivono, sopra e sotto il logotipo, due tratti in oro. Anche il packaging subisce una evoluzione caratterizzato da una grafica nuova ed elegante.
Nel 2013 la stessa agenzia presenta il nuovo marchio ed una nuova veste grafica degli imballaggi. L’evoluzione del marchio è legato alla nuova forma che crea una sintesi tra il simbolo del cuore e la forma del pomodoro grazie ad una silhouette morbida e avvolgente; questa forma mantiene il fondo blu del precedente restyling ed il carattere del logotipo risulta invariato. Il pay-off “cuore italiano” rende immediatamente esplicito il posizionamento della marca: con passione coltiva e seleziona i migliori pomodori italiani e con forte impegno dona agli amanti della buona tavola il vero sapore del pomodoro italiano.