Agli inizi degli anni Cinquanta si costituirono, in Emilia Romagna, gruppi cooperativi per la raccolta del latte al fine di creare una grande forza con un’identità nuova, capace di contrapporsi a quella degli intermediari. Nel 1957 a Granarolo dell’Emilia (Bologna) nacque il “Consorzio bolognese produttori latte”, presto noto a tutti come “la Granarolo”, una delle prime esperienze di produttori impegnati non solo nella raccolta ma anche nella trasformazione e commercializzazione del latte.

Nel 1960 il primo marchio raffigurava la lettera “g” arricchita da capelli e treccine di una bambina che beveva un bicchiere di latte; il logotipo era inscritto in un rettangolo blu. Questo marchio appariva sia sulle bottiglie di vetro, novità all’epoca rispetto al latte venduto sfuso, sia sulle buste a piramide che consentivano risparmio di spazio.

Nel 1970 nacque un’altra cooperativa: la Felsinea Latte; quest’ultima aveva un suo marchio composto da una mucca bianca su fondo rosso. Nel 1972 venne creato il consorzio “Granarolo Felsinea”, frutto della fusione tra le due cooperative e i due marchi, dapprima, coesistevano disgiuntamente e, poi, congiuntamente; in quest’ultimo abbinamento, nella lettera “g” erano stati eliminati i tratti gestuali.

Nel 1982 il consorzio unitario decise di adottare il solo marchio Granarolo mentre nel 1989 il logotipo fu posto in positivo e composto in Gill. In quegli anni si pensò alla modernizzazione ed alla crescita dimensionale tanto da consentire, nel 1991 e prima in Italia, la produzione del latte di “alta qualità”.

Nel 2000 l’azienda ha cambiato la denominazione ufficiale, da “Granarolo Felsinea” a “Granarolo”, e si è affidato a Landor Associates il restyling del marchio che presenta un segno dinamico a spirale, vitale e colorato in cui vive il logotipo nel tradizionale colore blu. Il marchio precedente è stato volutamente conservato e posizionato come sigillo di garanzia.

Nel 2016 il marchio Granarolo ritorna ad essere quello del 1964 con l’attenuazione dei tratti antropomorfi.